Il 16 gennaio 1992 moriva Ajahn Chah.
Esattamente un anno dopo, il 16 gennaio 1993, si tenne a Wat Pah Pong, il monastero da lui fondato, il suo funerale:
“In linea con il suo spirito e il suo insegnamento, il funerale non fu considerato solo come una cerimonia, ma un’occasione per ascoltare e praticare il Dhamma. Si prolungò per 10 giorni, in ognuno dei quali ci furono meditazioni di gruppo e insegnamenti offerti da molti dei più rispettati maestri di Dhamma del paese. Per 10 giorni ci furono circa 6.000 monaci, 1.000 monache e circa 10.000 laici che vissero accampati nella foresta. Oltre a loro fu stimato che 1.000.000 di persone vennero al monastero durante questo periodo di pratica. In 400.000, compreso il re, la regina e il primo ministro della Thailandia furono presenti il giorno della cremazione” (tratto dall’introduzione di Ajahn Amaro a The Collected Teachings of Ajahn Chah).
Un simile raduno si ripete ogni anno a Wat Pah Pong dal 1993. Centinaia di monaci, monache e migliaia di laici arrivano per praticare assieme e ascoltare l’insegnamento di monaci anziani discepoli di Ajahn Chah. Come allora tutto è offerto dalla generosità delle persone che rendono possibile tale evento impegnativo, che si estende sempre per diversi giorni. Questa grande riunione commemorativa ha il suo apice il 16 gennaio con una toccante processione allo Stupa di Ajahn Chah.
Questo video, girato recentemente, ne è la dimostrazione.
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In Occidente i mesi invernali sono il momento migliore per le comunità monastiche per un ritiro che incomincia nella prima settimana di gennaio e termina a fine marzo. Il 16 gennaio non vengono perciò organizzate cerimonie pubbliche, ma si preferisce onorare Ajahn Chah e il suo insegnamento continuando la pratica in silenzio. Nonostante il ritiro, nonostante il freddo e i limitati spazi interni del Santacittarama, non è comunque raro che le persone vengano la domenica per praticare assieme e ricordare Ajahn Chah, concludendo anche in Italia con una piccola processione.