recitati da Visarad Srima Ratnayaka
Nei paesi buddhisti theravāda è spesso tradizione imparare a memoria i canti devozionali nella lingua originale del canone, il pāli. Questo apprendimento viene considerato una benedizione, poiché permette di trarre beneficio dal loro significato più autentico.
I seguenti inni sono una selezione, nota soprattutto in Sri Lanka, presa da testi canonici (Tipitaka) e non canonici.
L’auspicio dell’autrice e il nostro è che questa raccolta possa esservi di aiuto per familiarizzare con la lingua pāli e di ispirazione nella pratica. Riflettendo sul significato dei versi, si potranno infatti coltivare delle qualità positive per il bene nostro e degli altri.
Versi scelti del Dhammapada
Il Dhammapada (Le parole di Verità) consta di 423 versi in pāli e riporta le parole del Buddha pronunciate a beneficio di tutti gli esseri umani in 305 diverse occasioni.
Questo Vandana (tributo d’omaggio, saluto rispettoso) raccoglie 46 versi scelti dal Dhammapada. Il Dhammapada è un testo sacro molto venerato e tenuto in alta considerazione.
Coloro che hanno la capacità di comprendere, otterranno molto dai versi del Dhammapada.
Gli insegnamenti morali e filosofici del Buddha ci aiuteranno immensamente se li coltiveremo con retta comprensione, retto sforzo e retta consapevolezza nella nostra
vita quotidiana (tratto dall’introduzione al CD di Visarad Srima Ratnayaka).
Le nove virtù del Buddha
Questi versi menzionano alcune delle grandi qualità e virtù attribuite al Buddha (canto tradizionale, non canonico).
Le strofe del leone degli uomini
Questi versi sono attribuiti alla principessa Yasodharā (ex moglie di Siddhartha) e si racconta che vennero da lei pronunciati a suo figlio Rāhula in occasione della prima visita del Buddha a Kapilavatthu dopo la sua illuminazione. Yasodharā spiega così al figlio alcune delle caratteristiche fisiche e delle nobili virtù del Beato (canto tradizionale, non canonico).
Originazione dipendente: la ruota della vita
Capire l’insegnamento del Buddha è capire la legge di condizionalità, per cui una conseguenza dipende da una condizione che la sostiene, se vogliamo far venir meno un effetto è sufficiente rimuoverne la causa. In molte occasioni il Buddha spiega questo processo facendo riferimento al paticca-samuppada, che espone il moto della ruota della vita e della sofferenza, ed anche come sia possibile far cessare la sofferenza facendo sbocciare la vita nel fiore del nibbāna, l’incondizionato.
(Per approfondire il paticca-samuppada consigliamo un brano di Ajahn Amaro)..
Versi di vittoria e benedizione
Il Jayamangala Gatha è un canto tradizionale che trae spunto da sutta del canone pāli e abbellimenti successivi, per celebrare il trionfo del potere creativo della bontà sulla forza distruttiva del male. La bontà non solo soverchia il male, ma lo sublima.
Gli otto episodi del Jayamangala Gatha descrivono come il Buddha fece ricorso alla forza interiore, al fine di trionfare su forze esterne malevole. Ogni strofa esprime un atto di volontà nato da una fede incrollabile nell’efficacia del potere spirituale, che può essere utilizzato per il benessere di se stessi e gli altri.
Nel contesto buddhista l’invocazione del potere spirituale non è una fervida preghiera o la richiesta di aiuto ad una fonte superiore, ma è attivare e perfezionare le proprie potenzialità più elevate, attraverso la volontà e una persistente energia.
Compendio di quattro contemplazioni protettive
Si dice che ci siano 84.000 insegnamenti del Buddha, questo canto tradizionale ne menziona quattro, che costituiscono una protezione dall’attaccamento. Il primo è fondato sull’ispirazione offerta al cuore da un atteggiamento devozionale nei confronti dei Tre Rifugi. Il secondo è la formula augurale con cui si invita a sviluppare la gentilezza amorevole (mettā). Il terzo cambia completamente approccio per volgere l’attenzione agli aspetti non attraenti del copro e quindi rompere o ridurre l’infatuazione verso di esso. Infine il quarto propone la contemplazione dell’inevitabilità della morte fisica per darci la possibilità di richiamare alla mente ciò che veramente conta in vita.
Strofe della triplice gemma
Queste tre strofe vennero offerte dal Buddha a un giovane chiamato Chatta, poiché ne prevedeva un infausto destino e pertanto gli consigliò di prendere rifugio nella Triplice Gemma per ottenere una rinascita felice (canto tradizionale, non canonico).
Il CD “Pali devotional Hymns” cantati da Visarad Srima Ratnayaka è stato prodotto per libera distribuzione da Mahindarama Dhamma Publication (MDP), e i testi pāli sono tratti dal libro “Vandana” del Mahindarama Buddhist Temple, Malesia.
Ringraziamo Giovanna Gardellin per le foto.