Ci sono dei periodi in cui dobbiamo affrontare dei problemi e degli stati mentali contaminati nella nostra pratica, causati dal rapporto che abbiamo con il reame sensoriale, dove le tre figlie di Māra, la Signorina Rāga, la Signorina Rati e la Signorina Taṇhā * vengono a sfidarci.
In questi momenti, cercate di fermarvi e chiedetevi: da dove arrivano queste sfide, e in che forma si manifestano? Arrivano tutte dalle percezioni nelle nostre proprie menti. Sono cibo per la mente che abbiamo creato noi stessi, sono tutte saṅkhāra **.
Questo è un punto molto importante che dobbiamo capire. Altrimenti i dubbi e le preoccupazioni che potremmo avere (su noi stessi e sulla nostra pratica) possono diventare così forti che penseremo sia meglio alzarci e andare via, oppure desistere dal nostro intento di ottenere l’illuminazione.
Siamo tentati dall’abbandonare tutto, ma esiste ancora in noi un barlume di fiducia che ci dice di non smettere. Avete in mente l’immagine che mostra il Buddha nella posizione in cui domina Māra? Qual è esattamente il significato del gesto del Buddha? Potete vedere che il corpo fisico del Buddha vuole alzarsi: il suo ginocchio si sta alzando, ma la sua mano lo trattiene. Come se stesse dicendo “Fermo, aspetta un secondo, prima guardiamolo bene da vicino”. Questo è il modo in cui dobbiamo affrontare questo tipo di situazioni.
* Māra è la divinità che personifica il male. Māra ha tre figlie, ognuna delle quali personifica una certa contaminazione. rāga: la lussuria, arati: l’avversione taṇhā: la brama.
** Fenomeni condizionati della mente o proliferazioni della mente. In questo caso: percezioni e sensazioni.