Avendo eliminato le contaminazioni dell’avidità, odio ed illusione, il Buddha fu in grado di trascorrere una vita senza negatività e rabbia. Nella sua mente abbondavano la gentilezza amorevole e la compassione (mettā e karunā). Ma non il tipo di mettā che è ancora associata a taṇhā. La mettā che è associata al desiderio è ancora insufficiente, ancora imperfetta.
Il Buddha suggerisce semplicemente di osservare il mondo dall’ottica della vacuità, vederci attraverso come se fosse vuoto. Non ha detto che noi dovremmo pensare di dare il nostro aiuto e sostegno ogni qual volta vediamo una persona soffrire e nel dolore. Questo non è il modo in cui il Buddha vedeva il mondo.
Il Buddha disse: «Kammunā vattati loko» – il mondo è guidato dal kamma *.
Se iniziamo a dare consigli a chi è ancora sotto l’influenza delle sue disposizioni karmiche, egli obietterà ai nostri consigli. Non accetterà il nostro aiuto. Non lo vuole.
Potremmo paragonarlo al dare del cibo ad un animale – per esempio cibo per umani a bufali o mucche. Loro non lo vogliono. Quello che vogliono è l’erba.
* La legge di causa ed effetto di tutte le azioni intenzionali.