Parlando di isolamento (viveka) – la verità è che quanto in effetti viviamo “isolatamente”, dipende da noi, almeno fino ad un certo punto. Per quanto sia isolata o meno la dimora che ci è stata assegnata dalla comunità monastica, noi dobbiamo essere contenti di essa ed iniziare da lì i nostri doveri di samaṇa *, tutto confidando in noi, da soli. Qualunque siano le pratiche, i doveri e le routine continuiamo ad eseguirle, allenandoci ad avere un atteggiamento di responsabilità individuale.
Il modo in cui ci sentiamo riguarda solamente noi e nessun altro. Gli altri non possono realmente conoscere le nostre proprie esperienze. È nostro compito esclusivo esaminare le nostre caratteristiche ed abitudini. Siamo un tipo di persona che tende alla sensualità, o piuttosto alla rabbia o illusione? A volte queste caratteristiche si mescolano. Una persona può essere del tipo sensuale e collerica, oppure sensuale e illusa per esempio.
Avere delle inclinazioni caratteriali di questo tipo è naturale. Ma l’atteggiamento che dovremmo avere nei loro confronti è di volerle sradicare, mettere fine ad esse. Per poter fare questo, dobbiamo aspirare ad avere stati mentali di pace ed applicare le rispettive pratiche che ci conducono alla pace.
* Reclusi, asceti, coloro che rinunciano.