Uno sguardo al buddhismo
La legge del kamma
Disse il Buddha: “Monaci, kamma è intenzione”. Secondo la legge naturale del kamma (o karma) ci sono risultati inevitabili per ogni nostra azione intenzionale. Alcune azioni, parole o pensieri possono offendere gli altri o danneggiare se stessi, se l’intenzione che li ha provocati non è benefica. Questo ‘cattivo kamma’ è motivato da desideri egoistici, da rabbia o illusione. Essendo il risultato doloroso e spiacevole, le persone sagge non seguiranno le intenzioni impure. Ugualmente vi sono azioni, parole o pensieri che nascono da intenzioni salutari. Questo ‘buon kamma’ porta al benessere sia personale che altrui. Le persone sagge, motivate da generosità, compassione, chiara comprensione e da altri stati mentali positivi, coltivano e seguono le loro intenzioni pure.
Molto, se non tutto, di ciò che si sperimenta proviene dal proprio kamma passato. Quindi, quando ci si trova in una situazione spiacevole, invece di gettare la colpa sugli altri, è bene esaminare la propria condotta passata e assumersi la responsabilità delle cause che hanno portato alla situazione presente. Allo stesso modo, quando c’è una sensazione di felicità, invece di darla per scontata, bisogna cercare di capire le precedenti cause e condizioni che l’hanno prodotta. Capire l’origine della felicità incoraggia a generare ulteriore kamma positivo.
Il Buddha ha sottolineato che nessuno essere, divino o no, ha il potere di far cessare le conseguenze del kamma sia buono che cattivo. Si raccoglie esattamente ciò che si semina. Perciò, se volete essere ricchi, siate generosi, diligenti e degni di fiducia. Se volete andare in paradiso, siate virtuosi, gentili e meditate. Se volete essere illuminati, sviluppate un’acuta intuizione basata su una profonda pace mentale.
L’unica via d’uscita dai risultati del kamma è l’illuminazione. In attesa di ciò, però, si può attenuare la severità delle conseguenze di un cattivo kamma aumentando la portata di quello buono. Il Buddha fece la similitudine di un cucchiaio di sale in un bicchier d’acqua paragonandolo a un cucchiaio di sale sciolto in un grande fiume. Il bicchier d’acqua diventa imbevibile, mentre il sapore dell’acqua nel fiume non ne risente per niente. Allo stesso modo, i risultati di un kamma cattivo su una persona che accumula solo poco kamma buono sono molto dolorosi, mentre i risultati dello stesso cattivo kamma su una persona generalmente dedita ad accumulare un buon kamma, sono molto meno gravi.
Comprendere questa legge naturale di causa ed effetto conduce verso una vita morale, compassionevole e saggia. Inoltre, una maggiore comune accettazione della legge del kamma, porterebbe qualsiasi paese ad avere una società più stabile, più compassionevole e più virtuosa.
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